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DISCIPLINE GEOMETRICHE E RIFORMA DELLE SUPERIORI |
“Studia prima la scienza e poi seguita la pratica nata da essa scienza” Leonardo da Vinci, Trattato, cap. VII
Molte discipline specifiche e
caratterizzanti il vecchio corso quadriennale vengono completamente eliminate
dal piano di studio mentre altre vengono fortemente ridimensionate
nell’impegno orario e, quindi, anche nei contenuti programmatici, nelle
conoscenze e nelle competenze da acquisire.
Come gli altri licei anche il
Liceo Artistico, nei suoi tre indirizzi previsti dalla riforma (Arti figurative,
Architettura design ambiente, Audiovisivo multimediale), si caratterizza
articolato in due bienni ed un quinto anno conclusivo.
Il
liceo perde la fisionomia d’istituto superiore fondamentalmente operativo per
caratterizzarsi come scuola superiore ove lo studio si qualifica principalmente
per l’aspetto teorico. La “licealizzazione”, intesa come scuola che
favorisce lo studio teorico e la
concettualizzazione supera, quindi, la vecchia impostazione del fare artistico
inteso, in buona sostanza, con il
fare manuale.
Vorrei ricordare, a tal
riguardo, che Leonardo da Vinci aveva, già a suo tempo, annotato che l’arte
andava trasmessa per “scienza” intesa come “ Il risultato delle operazioni
del pensiero, specialmente, in quanto oggetto di codificazione
sul piano teorico e di applicazione sul piano pratico” [1]
e non per “conoscenza” intesa come “Nozione, acquisizione sul piano logico
o dell’esperienza”. [2]
Da questa considerazione, fatta mia fin dall’inizio della professione di insegnante, ha preso avvio, e si è poi ampliata, una ricerca condotta nel corso della carriera scolastica che ha cercato di evolvere in aderenza alle mutanti necessità della società. Essa è stata affinata, nel corso degli anni con l’aiuto degli studenti e si è conclusa (in parte) con la stampa e la pubblicazione dei seguenti due volumi
Vol.
1: Definizione insiemistica,
dinamica e descrittiva degli elementi primitivi.[3]
Vol. 2: Rappresentazione geometrico-descrittiva e tipologia degli elementi primitivi. [4]
raccolti sotto il titolo generale:
“Geometria
descrittiva dinamica: Indagine insiemistica sulla doppia proiezione ortogonale
di Monge “.
Ho insegnato questa disciplina fin
dal 1978 approfondendo, sempre più, alcuni aspetti legati alla contemporaneità
della rappresentazione geometrica ed alla sua collocazione all’interno delle
tecnologie informatiche e digitali della comunicazione grafica che hanno fatto
sviluppare e dato consistenza ai programmi di grafica assistita dal computer.
Fin
dall’inizio della carriera ho intrapreso questa ricerca integrando le
conoscenze della rappresentazione descrittiva
con gli interessi che coltivavo nell’uso del software come supporto
didattico. In questo lavoro di ricerca sono stato, sempre, sorretto dalla
disponibilità degli studenti che
hanno trovato in questo metodo una novità aderente al loro tempo ed hanno
condiviso con me l’affinamento di questa metodologia
che pone al centro della didattica non tanto il “disegno come strumento grafico”
quanto il “disegno come pensiero” e, quindi, come linguaggio scientifico
della comunicazione iconica e della rappresentazione geometrico-descrittiva
intesa come messaggio.
Dal 1995, dedicandomi esclusivamente all'insegnamento, e su sollecitazione di molti studenti che sentivano la mancanza di un testo
d’appoggio alle lezioni sviluppate
in classe, ho
iniziato a raccogliere, sistemare ed organizzare sotto forma di dispense,
fascicoli ecc. gli approfondimenti di "Geometria descrittiva dinamica"
che trattavo nelle lezioni. Contemporaneamente, anche grazie all'esperienza
derivante dall'esercizio della libera professione, avevo maturato la necessità
di un adeguamento nell'insegnamento della materia ai nuovi e differenti
caratteri della società basati, principalmente, sull’immagine e sulla
comunicazione. Questo modo di intendere il disegno, ed in particolare le
discipline geometriche, è stato sintetizzato dalla seguente asserzione: “Se
il disegno è, com’è, un pensiero, prima d’insegnare a fare è necessario
educare a pensare”, che è stata alla base del lavoro didattico di ricerca.
Queste mie necessità erano confermate, inoltre, dalle diverse esigenze che
emergevano dai vari programmi sperimentali (Progetto Brocca, Progetto Leonardo,
Progetto Michelangelo) che investivano l'istruzione artistica in quel periodo.
Tutti i progetti facevano leva, infatti, su un maggiore apporto teorico e
culturale delle discipline di settore per affrancare il “disegno” da
quell’immagine di sola “manualità” e
adeguare l'area dell'istruzione artistica ai nuovi bisogni della società della
comunicazione.
Da questa necessità ha iniziato a
prendere consistenza la raccolta di “Geometria
descrittiva dinamica " intesa come ricerca di un modo diverso di porre
la materia, non solo ed esclusivamente con il suo carattere grafico, ma anche, e
forse principalmente, come supporto concettuale propedeutico alla
rappresentazione geometrica in forma digitale cercando, inoltre, un approccio
interdisciplinare con le materie scientifiche. Per questo motivo il titolo si
completa con il sottotitolo "Indagine
insiemistica sulla doppia proiezione ortogonale di Monge ". Il
concetto guida si basa sia sul recupero dell’elementarità degli elementi
fondamentali della geometria sia sull’aspetto dinamico della costruzione
dell’immagine intendendo con
“elementare” non ciò che è semplice, ma ciò che permette, pur nella sua
semplicità, la costruzione graduale e dinamica di una complessità applicando
precise leggi geometriche, sviluppando processi e definendo percorsi e
procedure, applicando operazioni e sequenze codificate acquisite in forma
teorica, idonee alla trasposizione grafica dei concetti descrittivi.
La ricerca
contempla la materia “Discipline geometriche”, quindi anche la Geometria
descrittiva, come comunicazione grafica mediata dallo strumento informatico in
grado di dare concretezza alla cosiddetta “convergenza
digitale” cioè a quell’operare con un unico dispositivo e su un unico
strumento pur in presenza di cose solitamente diverse e distinte. Lo schermo,
infatti, diventa il foglio da disegno (a scelta lucido od opaco, bianco, nero o
colorato) e il mouse, di volta in volta, con il supporto di specifici programmi
diventa squadra, compasso, riga, matita, gomma, retino, normografo, ecc. ecc.
Il disegno in
generale e quello geometrico in particolare non sono più, quindi,
un’espressione diretta della manualità ma diventa, principalmente, una
comunicazione iconica mediata dallo strumento informatico con il quale
interagire mediante conoscenze specifiche sia della disciplina sia dello
strumento mediatore.
Se il disegno, come manifestazione
immediata sul foglio, può essere paragonato ad un “monologo interiore”, il
disegno assistito dal computer, deve essere considerato come un “colloquio”
(lo strumento, infatti, esegue tutto quello che gli viene detto di fare). Poiché
il disegno assume, pertanto, l’aspetto di un linguaggio è necessario che lo
studente acquisisca, principalmente, le conoscenze teoriche e concettuali
unitamente alle competenze concernenti le regole e le leggi insieme
con le procedure, le sequenze e le operazioni grafiche della rappresentazione.
Il metodo, considerando l’immagine costituita da un insieme di molteplici
elementi geometrici semplici (punto, linea, superficie) indaga, anzitutto, le
caratteristiche insiemistiche, geometriche e descrittive degli elementi
primitivi, poi precisa ed analizza le leggi che regolano i reciproci rapporti
(appartenenza, contenenza, parallelismo, ortogonalità), per indagare, al
termine, l’aspetto applicativo con le “operazioni geometriche”
(intersezioni, sezioni, compenetrazioni, ribaltamenti, questioni metriche ed
angolari).
Ecco, quindi, che le “Discipline
geometriche” ridotte ad un orario di sole due ore settimanali, necessitano di
acquisire questa nuova fisionomia divenendo una materia con caratteri
principalmente teorici dove le elaborazioni grafiche diventano, solamente,
momenti di verifica dell’acquisito.
I due volumi pubblicati, gli altri tre in corso di definizione ed i testi in corso di preparazione costituiscono unità di apprendimento autonome delle “Proiezioni ortogonali” riconducibili al momento dell’“Analisi” della “Geometria descrittiva dinamica” dello schema generale della ricerca didattica condotta in questi anni consultabile nel sito personale al seguente indirizzo http://www.webalice.it/eliofragassi
"Nessuna
cosa si puo amare né odiare se prima non si ha cognizione di quella"
Leonardo da Vinci.
I primi due volumi, infine, sono stati completamente riversati in formato digitale ed adattati in forma di presentazione con l’uso di un programma specifico (Power Point) per sperimentare, in via provvisoria, anche il nuovo metodo didattico dell’e-book. Nel corrente anno scolastico, infatti, diverse trattazioni sono state sviluppate integrando le lezioni frontali con presentazioni digitali, studio teorico su testo cartaceo con esercitazioni grafiche su idoneo supporto opaco. Tale sperimentazione ha avuto un riscontro positivo tanto che gli studenti hanno mostrato particolare interesse per questa metodologia didattica che integra le potenzialità delle nuove tecnologie (linguaggio e strumenti vicini ai giovani) della comunicazione e dell’informazione con gli strumenti classici dello studio scolastico a conferma che:
“Quelli
che s'innamoran di pratica sanza scientia son come 'l nocchiere ch'entra in
navilio sanza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada”
Leonardo da Vinci
Prof.
[1] G. Devoto- G.C. Oli, Il dizionario della lingua italiana su CD-Rom, Casa editrice Le Monnier , Firenze, Edizione 2000- 2001
[2] G. Devoto - G. C. Oli, op. cit.
[3] Fragassi E., Geometria descrittiva dinamica, Vol. 1, Casa editrice Amaltea, Raiano 2004
[4] Fragassi E., Geometria descrittiva dinamica, Vol. 2, Casa editrice Amaltea, Raiano 2004
Data 17.07.2005