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BORSE DI STUDIO PER . . . SOMARI |
Pubblicato da "Il Centro" il 27- 06 - 2010 |
Risposta del collega Arcangelo Forcucci del 03 - 07- 2010 |
In questa benedetta società di mistificazioni verbali, di manipolazioni educative, di incongruenze terminologiche e lessicali, arriva anche la borsa di studio per somari.
La borsa di studio, come esplicita e precisa in modo chiaro e con caratteri in grassetto il manifesto è “indipendente dal profitto scolastico”.
Allora mi chiedo: come può chiamarsi “borsa di studio” ? Allora perché in ogni ambito si discute di come riconoscere e valorizzare il merito quando basta iscriversi (forse) ad una scuola (non è richiesta neanche la certificazione di iscrizione e/o frequenza) e prendere un due per avere la borsa di studio?
Dalla lettura del citato articolo mi pare chiaro che le condizioni principali per accedere a tale beneficio risiedano, anzitutto, nel riconoscimento del merito collegato allo studio e nelle competenze legate al profitto scolastico e non nella semplice mancanza di mezzi. Il beneficio, inoltre, dovrebbe essere assegnato per concorso e non a seguito della semplice presentazione del modello I.S.E.E.
Ma, giustamente, come può farsi un concorso se non si riconosce valore al profitto scolastico !
Del resto mi rimane difficile capire a cosa possono servire i libri per chi non vuole studiare. Magari, avendoli avuti gratuitamente e vista la loro inutilità può provare a rivenderli nei mercatini con lo sconto del 50% sul prezzo di copertina.
Data 20 giugno 2010