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PROGETTO BIBLIOD'ARTE A.S. 2003/2004 |
Ipotesi di lavoro per una biblioteca scolastica del terzo millennio
INDICE
Breve sintesi di un’esperienza vissuta
Se è vero che “... la creatività si identifica, in gran parte, con il coraggio di ragionare...” come sostiene Albert Einstein, è anche vero che per ragionare abbiamo bisogno di conoscenze. Poiché “ ragionare ” significa “ Usare la ragione per riflettere, discorrere o argomentare con rigore logico ” – come esplicita il Vocabolario della lingua Italiana di Nicola Zingarelli- la riflessione, la discussione o l’argomentazione sono possibili solo se si hanno conoscenze.
Poiché le conoscenze non si trasmettono con il DNA, devono essere acquisite mediante un processo, fondamentalmente faticoso, che si chiama “studio”. Lo studio è, quindi, un atto, un uso del tempo, un’applicazione intesa ad acquisire saperi e conoscenze, saperi e conoscenze che, differenziandosi e differenziandoci l’uno dall’altro, ci fanno diversi e quindi ricchi della nostra individualità e della nostra unicità di pensiero.
"E' esperienza comune che, se di una lingua si conoscono poche parole, e si deve quindi fare ricorso continuo al dizionario, in quella lingua non ci si può esprimere e non si può creare molto, poiché lo sforzo lessicale interferisce con la creatività e l'intralcia: dunque, una memoria di massa molto ricca sembra una base essenziale per accedere ai gradi superiori dell'inventiva " [1]
Del resto, come una macchina ha bisogno che nel serbatoio ci sia del carburante per essere messa in moto e partire, così, al nostro cervello necessitano informazioni e conoscenze per mettere in moto processi critici, creativi e propositivi. E’ chiaro che così come il viaggio con la macchina è rapportato alla quantità di carburante presente nel serbatoio, allo stesso modo i processi intellettivi e mentali sono rapportati alla quantità di conoscenze e di informazioni che il nostro cervello contiene ed è in grado di elaborare: così, come con un litro di benzina si fanno pochi chilometri, con la lettura di un solo libro si fanno brevissimi percorsi mentali; in modo particolare oggi dove i riferimenti spazio-temporali sono saltati quasi completamente, dove le notizie, i processi massmediatici, Internet e la globalizzazione ci fanno partecipi di un tutto in rapida e continua mutazione.
Da sempre è stata mia ferma convinzione che l’arte, prima di concretizzarsi in segni, suoni, immagini o passi di danza, ecc. è fondamentalmente un pensiero; pensiero che espresso mediante tecniche diverse diventa arte figurativa, diventa musica, diventa film, diventa movimento del corpo ecc.
Per questo ritengo fondamentale il ruolo della biblioteca all’interno di una struttura educativa che prima di ogni cosa, prima di ogni altro compito, ha proprio il compito di educare a pensare e ad esprimere il pensiero in modo chiaro, oggettivo, inequivocabile, onesto, perché un pensiero onesto appartiene ad un uomo libero.
Già Leonardo da Vinci sosteneva, allora, che era tempo di trasmettere l’arte per scienza e non per conoscenza.
Questo assunto; valido allora al tempo delle botteghe, oggi acquista una pregnanza particolare dato il completo annullamento dei concetti di luogo, di tempo e di spazio, mentre Internet con i miliardi di pagine web della rete ci fa partecipi di ogni notizia, di ogni informazione, di ogni avvenimento ed accadimento, al di là di ogni frontiera fisica, geografica, di politica e di cultura.
“Da sistematica e organica, la cultura diviene pletorica e frammentaria. Non più apprendere ma documentarsi, non più studiare ma consultare, non più organizzare il sapere intorno a concetti e idee di fondo, ma accumulare dati a parola chiave.” [2]
Attivando i processi per acquisire conoscenze si dà una prima risposta a quello che è stata ed è sempre di più una "…vera e propria…esplosione informazionale … [che] s'inquadra in una lunga storia di progressiva estroflessione e capacità comunicative e cognitive: con la parola, orale e poi scritta, i concetti escono dalla mente dell'uomo e divengono oggetti da collocare nella biblioteca per formare grandi memorie collettive " [3]
La linea guida principale del
progetto medesimo è stata individuata nella consapevolezza e necessità di
affrancare la biblioteca da quella immagine di luogo, più o meno emarginato, di
semplice deposito, più o meno ordinato, di libri ecc. per attivarla come centro
vivo di studio, di ricerca e di documentazione; luogo ove trovare le risposte ai
quesiti che agitano la mente nostra, dei nostri studenti e di quanti interessati
alle problematiche dell’espressione artistica.
Con questo intento e ricco di
tre anni di esperienze, nell’anno scolastico 1999/2000, stesi la prima linea
guida di questo progetto che prese, per l’occasione, il nome di “Bibliod’Arte”.
Il progetto si collocava all’interno della Funzione Obiettivo n° 2
ed era finalizzato a:
1) attività a sostegno
dei docenti;
2) attività a sostengo degli
studenti;
3)produzione di materiale didattico
e documentale;
per dare corpo e sostegno ad una
scuola che, sempre più, si indirizza e si struttura verso la realizzazione
dell’autonomia.
Il progetto ebbe notevole
successo come dimostra la tabella dei prestiti riportata di seguito.
Tabella
– Prestiti nell’ultimo triennio presso l’Istituto d’Arte di
Sulmona |
|||||
A.
S. |
Studenti |
Insegnanti |
Personale
ATA |
Esterni |
Totale |
1997-1998 |
20 |
18 |
1 |
1 |
40
|
1998-1999 |
95 |
92 |
3 |
16 |
206 |
1999-2000 |
207 |
83 |
3 |
4 |
297
|
Totali |
322
|
193
|
7
|
21
|
543
|
Con il nuovo anno scolastico 2001/2002, il progetto viene finanziato da parte del MIUR con un contributo pari a £ 19.000.000 di cui £ 10.000.000 per arredi e illuminotecnica e £ 9.000.000 per tecnologie multimediali, con lo scopo di dotare la biblioteca di una stazione informatica multimediale.
Nel contempo, il sottoscritto, quale titolare del progetto, viene ammesso di diritto alla frequenza del corso per il “Master in gestione di biblioteche scolastiche multimediali” attivato, per conto del MIUR dall’Università degli studi della Tuscia di Viterbo. Il corso, parte in presenza e parte in modalità e-learning ha inizio nel mese di settembre del 2002 per concludersi nel mese di aprile del 2003 con la stesura di una relazione finale. Nella relazione finale ho voluto ripercorrere tutta l’esperienza connessa alla gestione delle biblioteche scolastiche delle scuole ove avevo prestato servizio e farne un punto di sintesi e di riflessione.
Sia le verifiche intermedie sia la relazione finale vengono giudicate positive dalla Commissione incaricata dal Rettore tanto che in data 18/07/2003 mi viene comunicato, dal direttore del corso prof. Giovanni Solimine, il superamento di tutte le prove con il conseguente rilascio del titolo di “Master in gestione di biblioteche scolastiche multimediali ”.
In questa ottica è fondamentale che ogni istituzione si proponga, sul territorio, con una offerta formativa ampia, stimolante e valida che ne definisca, con precisione, ambiti e caratteristiche peculiari. Una nota ministeriale del 23/04/1999 recita “Tra breve...sarà necessario che i ragazzi sviluppino le capacità di cercare su altri testi, e quindi sarà importantissimo che la biblioteca scolastica sia funzionante, sia accessibile anche nel pomeriggio e che i ragazzi acquistino familiarità con essa”.
Le sintetiche proposte progettuali che seguono partono dal seguente assunto fondamentale.
La biblioteca scolastica deve
aprirsi a tutta la comunità ed al territorio ove si colloca, deve diventare
parte attiva del processo culturale, polo delle conoscenze e spogliarsi di
quell’immagine di “grigio deposito” di libri riviste ecc. per diventare un
“distributore” di cultura ove attingere quando la curiosità culturale e la
necessità della conoscenza che agita la mente è tale che ci induce ad assumere
notizie, informazioni, indicazioni su fatti, avvenimenti, accadimenti ecc. La
biblioteca così diventa centro di documentazione e cuore culturale della
scuola.
03.02.01. Per l’informazione attuale. Organizzare e gestire la raccolta delle informazioni in arrivo (Ministero, C.S.A., Provincia, Comune, altre istituzioni culturali) catalogandole secondo la tipologia e la provenienza. La biblioteca, pertanto, assume una veste diversa definendosi come centro di documentazione del quotidiano, come centro di raccolta, smistamento e circolazione delle informazioni ove attingere notizie e indicazioni non solo storicizzate ma anche attuali e contemporanee: biblioteca come centro di ricerca e di documentazione.
03.02.02. Per l’informazione storicizzata. Dalla catalogazione generale estrarre i titoli specifici per fermare ”biblioteche di sezione e/o dipartimento” ove gli insegnanti possono accedere per studi e ricerche specifiche. Ogni dipartimento (corso ordinario di architettura, corso ordinario di accademia, ecc.) sarà dotato di un terminale informatico ove verranno scaricate le schede di catalogazione degli specifici testi che resteranno, fisicamente, collocati negli scaffali della biblioteca d’istituto. In questo modo ogni sezione o dipartimento potrà gestire “in proprio” la dotazione libraria specifica provvedendo, comunque, alla richiesta di aggiornamenti sia di testi che di altro materiale quale riviste, materiale informatico, materiale video ecc. Si potranno organizzare e coordinare lavori per la produzione di materiale didattico disciplinare, multidisciplinare e/o pluridisciplinare per documentare il lavoro scolastico.
E’ necessario che gli studenti sentano la biblioteca come un servizio ed uno spazio attrezzato aperto ed in grado di accoglierli, dare risposte ai dubbi e sollecitare nuovi interessi. Per attuare quanto sopra reputo necessario attivare alcune strategie che sintetizzo come di seguito.
a. Predisporre una tessera dello studente, da consegnare allo stesso, al momento del perfezionamento della domanda di iscrizione per il primo anno scolastico e da convalidare, poi, negli anni successivi. (Per quest’anno, appena possibile, se sarà possibile). In questo modo lo studente sentendosi riconosciuto ed accolto dall’istituzione, che gli mette a disposizione il suo “serbatoio culturale”, diviene parte attiva della scuola difendendola e valorizzandola secondo le specifiche capacità.
b. Predisporre una scheda personale per ogni allievo che frequenta la biblioteca ove annotare i libri consultati e quelli presi in prestito. Questa operazione ha lo scopo di mettere in atto un processo conoscitivo dello studente, da parte della scuola, in modo indiretto e comunque approfondito nell’individualità e nelle aspirazioni dello stesso. La stessa nota ministeriale, già citata, invita ad operare in questa direzione e recita “Bisogna...aumentare –il numero delle pagine- dei libri extrascolastici che i ragazzi possono consultare in biblioteca”.
c. Predisporre ed organizzare una sezione specifica dedicata alla raccolta ed alla catalogazione dei lavori degli alunni dove ognuno possa depositare il proprio lavoro comunque prodotto (ricerca, tesina, fotografie, manifesti, disegni, prodotti multimediali, ecc.).
d. Predisporre ed organizzare una sezione specifica multimediale ove raccogliere e conservare i lavori migliori prodotti dell’anno scolastico, possibilmente con riferimento a tutte le discipline.
e. Creare un sito web con punti di consultazione all’interno della scuola in aree idonee (ingresso, aula insegnanti , office della direzione ed altri eventuali punti da individuare) ove scaricare e riversare circolari, avvisi, orari degli insegnanti, progetti, ecc.
f. Predisporre alcuni incontri inerenti sia la classificazione sia i modi di operare per impostare, organizzare e sviluppare ricerche disciplinari, interdisciplinari e/o pluridisciplinari. E’ importante, infatti, che gli studenti sappiano leggere l’indice di un testo per ricavarne informazioni oppure ricavare informazioni dai riferimenti bibliografici o, infine, definire una specifica e ragionata bibliografia di riferimento per le ricerche e/o tesine.
g.
Organizzare, infine, un concorso interno per il disegno della
tessera di accesso alla biblioteca ed, eventualmente, manifesti pubblicitari.
a. Gli allievi con handicap lieve, ritenuti capaci, possono essere educati a leggere le pagine locali dei giornali, Il Tempo, Il Messaggero, Il Centro, ecc. individuare le notizie relative alla scuola, al territorio, all’ambito culturale specifico, acquisirle mediante programmi OCR e software per la cattura di immagini, schedarle mediante programmi informatici di cardfile specifici e data base relativi. Con questa operazione si viene a creare una banca dati che, messa al servizio della scuola e delle altre istituzioni del territorio, caratterizza la biblioteca scolastica della scuola come centro di documentazione, ampliandone le caratteristiche e qualificandone l’offerta culturale mediante la formazione e definizione di una “emeroteca dedicata”.
b. Oltre quanto al punto precedente, gli stessi, o altri allievi, disponibili e capaci, potrebbero essere educati a trasferire su appositi programmi informatici i sommari delle diverse riviste di settore o dipartimento in modo da costituire una banca dati specifica aggiornata al contemporaneo ed aggiornabile in continuazione. (Il progetto, denominato SommaRiviste, è stato già avviato nelle altre scuole con esito positivo). Chiunque ne avesse la necessità (insegnanti e studenti) potrebbe utilizzare questa banca dati per effettuare ricerche mirate incrociate per nomi, date, oggetti, elementi, progettisti, produttori ecc. con notevole risparmio di tempo da dedicare ad altri impegni di studio.
In questo modo gli allievi disponibili e capaci possono trovare sia uno scopo in più nel loro stare a scuola che una motivazione alternativa al solito curricolo; inoltre si sentono partecipi della vita scolastica e parte attiva della comunità.
Inoltre, e non meno importante, possono sviluppare delle operatività, nell’uso di strumenti informatici, che faciliterebbero, anche, il loro inserimento nella società.
Un manifesto, progettato sempre dalla scuola mediante un concorso interno, potrebbe pubblicizzare questa operatività definendo metodi e modi di accesso alla consultazione ed al prestito.
Infine, e non per questo meno importante, in un tempo in cui la rete informatica si espande velocemente e ad ogni livello, una particolare valenza positiva può essere rappresentata dalla gestione di un sito internet dedicato alla scuola ove pubblicizzare, in alcune pagine web dedicate, le eventuali specificità e le particolarità culturali della biblioteca. Poiché la scuola è una realtà del territorio da oltre 50 anni, reputo che tra le dotazioni librarie saranno presenti, certamente, testi di particolare pregio vuoi perché introvabili, vuoi perché culturalmente datati e quindi storicizzati, vuoi perché rari e quindi di particolare valore culturale, ma non solo, in quanto credo che la dotazione libraria avrà sicuramente un taglio tematico specifico che ne rappresenterà la qualità nella particolarità. Nel corso della catalogazione è bene individuare e segnalare i titoli rari ed i testi di pregio; questi, poi, integralmente o per parti significative potranno essere riversati sulle pagine Web del sito e metterli a disposizione on line per chiunque ne abbia necessità per studi e/o ricerche. Con questa operazione si attiva un’offerta formativa di interscambio culturale che scavalca gli ambiti locali e territoriali per inserire la scuola, con una sua immagine chiara e precisa nella rete della globalizzazione culturale.
Se la scuola è un’istituzione culturale sul territorio, questa struttura può contribuire, sensibilmente, a concretizzarne le qualità nella diversità.
E’ mia convinzione che, se è vero che l’uso della libertà educa alla libertà è necessario che questo uso sia onesto perché un uomo onesto è un uomo libero. “Dinanzi all’inadeguatezza della classe dirigente, nei suoi vari ceti –politico, burocratico, giudiziario, manageriale, delle libere professioni, degli insegnanti, degli operatori nei media – si è ogni giorno di più tentati di dire che, se la scuola e l’università fossero state più serie e selettive, molti avrebbero una più sostanziale legittimazione meritocratica a essere classe dirigente, e altri si troverebbero a svolgere più modeste, anche se non meno dignitose, funzioni sociali. Della scuola e dell’università cogliamo non soltanto il compito “primo” dell’istruire ... ma cominciamo ad apprezzare la portata degli effetti etici del “secondo” compito, se davvero perseguito e realizzato, che è quello educativo. L’uomo colto è anche un uomo educato alla convivenza civile, al rispetto della dignità della coscienza e del volto proprio e altrui. Istruzione ed educazione concorrono a motivare le persone a vivere onestamente, a non recar danno agli altri, a rendere a ciascuno ciò che gli spetta. La tradizione cristiana ci aiuta a superare la soglia del legalismo ebraico e greco-romano, proclamando che solo l’uomo giusto è un uomo libero. ... Il problema che incombe sul mondo contemporaneo è quello, tutto interno alla coscienza umana, dell’onestà ” [4].
Ma, se l’onestà non si è
acquisita con il DNA, si può provare – e non sarebbe un optional-
ad acquisirla mediante la lettura di un libro.
Se il collegio dei docenti riterrà il progetto positivo, i punti programmatici verranno ampliati definiti e particolarizzati sia nei materiali sia nelle dotazioni strumentali fondamentali per il funzionamento di una biblioteca multimediale; verranno definiti, inoltre, l’orario di servizio, una normativa ed un regolamento attuativo, se non già presenti.
Pescara
lì 07.09.2003
prof.
[1]
Giuseppe O. Longo: L'eterno presente del computer - Iter n° 14 -
gennaio-marzo 2002 – Casa editrice - Treccani - Roma 2002
[2]
Giuseppe O. Longo: Informatica, cultura ed apprendimento – Iter n° 6 -
settembre–dicembre 1999 - Casa editrice Treccani – Roma 1999
[3]
Giuseppe O. Longo: Informatica,
cultura ed apprendimento - Iter n° 6 - settembre–dicembre 1999 -
Casa editrice Treccani - Roma 1999.
[4] Francesco Paolo Casavola: Scuola e cittadinanza – Iter n° 2 – maggio-agosto 1998 – Casa editrice Treccani – Roma 1998